Dai materassi ad aria ad un impresa Milionaria. La storia di Airbnb

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Dai materassi ad aria ad un impresa Milionaria. La storia di Airbnb

I giovani studenti  Brian Chesky e Joe Gebbia vivevano in affitto a San Francisco. Un’improvviso aumento dell’affitto ha obbligato i ragazzi a trovare un’idea per continuare a sostenere il loro stile di vita. La fame aguzza l’ingegno qualcuno direbbe. Approfittando di una conferenza di design internazionale presente in città( visto anche il sovraffollamento di strutture turistiche) decidono di mettere in salotto due materassi ad aria e di fittare la loro stanza. Nasce così l’idea di “Air Bed and Breakfast” letteralmente un bed and breakfast ad aria. La stanza registrò il tutto esaurito. Fra i diversi occupanti vengono registrati un uomo indiano trentenne, giunto nella Silicon Valley in cerca di impiego, condivise il materasso gonfiabile con una donna trentacinquenne di Boston e un uomo quarantacinquenne in viaggio dallo Utah. Solo alcuni giorni più tardi, venne formalmente registrata l’attività di Airbnb. Tuttavia, ci volle del tempo prima che si trasformasse nell’impero dell’economia condivisa che oggi riconosciamo, permettendo a 1,4 miliardi di individui di essere ospitati da 4 milioni di host in 220 nazioni in tutto il mondo.

I primi tempi difficili

Gli esordi di Airbnb o meglio di AirBedAndBreakfast.com si rivelarono,infatti, ardui. L’idea infatti che qualcuno potesse offrire la propria stanza a chiunque altro da qualsiasi parte del globo creava quantomeno delle perplessità, e questo fece sì che inizialmente gli investimenti, come i clienti, rimasero minimi. Tuttavia i due ragazzi erano convinti del potenziale della loro idea e vista l’assenza di finanziamenti decisero di autofinanziarlo. Per farlo lanciarono una società che vendeva cereali confezionati in scatole dedicate a Barack Obama e John McCain, i candidati alle elezioni presidenziali USA del 2008. Ancora oggi, un paio di queste scatole di cereali adornano uno scaffale nella loro camera affittata su Airbnb. Riuscirono a ricavarne 30 mila dollari. Con questi fondi, riuscirono a far progredire lo sviluppo del sito e ad attirare i primi clienti. Inoltre, si unì al team un nuovo fondatore, Nathan Blecharcyzk. L’anno successivo, ottennero un grande impulso entrando nel programma Y-Combinator, il più rinomato acceleratore di startup al mondo, e ricevettero un finanziamento di 20 mila dollari. Fu un punto di svolta. Il nome del sito fu cambiato in Airbnb. Nel 2010, ricevettero un finanziamento di 7,2 milioni di euro, seguito da altri 112 milioni provenienti dai principali investitori della Silicon Valley. Nel 2012, superarono i 10 milioni di utenti. Nel 2014, arrivarono altri 475 milioni. Nel 2015, raggiunsero la cifra di 1,2 miliardi. In breve, Airbnb si trasformò in un gigante dell’economia della Silicon Valley, diventando un caso di successo mondiale. Da quel momento l’azienda è stata sempre in crescita a parte l’ovvia flessione dovuta alla pandemia del 2020. Nonostante quel periodo difficile l’azienda ha continuato a progredire cambiando per sempre le regole del turismo e dell’ospitalità.
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